MOTIVAZIONE


Perché si decide di andare in palestra?

Ci sono svariati motivi, alcuni dei quali non hanno niente a che fare con la forma fisica. Alla base però io credo che ci sia la voglia di cambiare qualche cosa.

Ho visto persone iniziare con tantissimo entusiasmo, però dopo solo qualche settimana non li vedevo più, così invece tante altre che  sono quasi capitate per caso, sono ora tra i migliori atleti che seguo in palestra. L’introduzione di un breve corso di psicologia nella preparazione di noi istruttori oggi è molto sentita. Non bisogna   trascurare alcuni aspetti molto significativi della psiche dell’uomo, i quali potrebbero ottimizzare le prestazioni atletiche e soprattutto l’importantissimo rapporto che si crea tra sportivo e allenatore. L’istruttore infatti si trova in una delicata posizione  di “padre” dell’atleta che può gratificare o punire. Da questo si può dedurre quanta emotività esiste in questo tipo di rapporto.

Ogni persona possiede una propria personalità. Di conseguenza nel giudizio sul carattere di una persona sarebbe sbagliato giudicarne il presente trascurando il passato. Spesso però ci troviamo di fronte a comportamenti particolarmente “difficili” da giudicare, tanto che ne deduciamo “anormalità” e di conseguenza una impossibilità da parte nostra a capirli. Il concetto di anormalità comunque soffre di un problema di definizione; infatti ciò che potrebbe sembrare bizzarro a qualcuno, potrebbe sembrare del tutto normale a qualcun altro. Quindi cerchiamo di non essere rigidi nell’ usare un sistema di classificazione, per il nostro lavoro sarebbe deleterio.

Quando lo sportivo comincia la propria attività in palestra, probabilmente l’allenatore per prima cosa valuterà la sua voglia di “lavorare”. Se non c’è la motivazione al miglioramento e quindi al successo da parte dell’atleta anche l’allenatore perderà la propria motivazione a seguire premurosamente il proprio allievo.

Personalmente la  mia soddisfazione più grande è quando vedo  i miei allievi  che lavorano sodo, specialmente quelli che dicevano che non sarebbero riusciti a seguire un programma serio. Ci sono atleti e atlete (ora li posso chiamare così), che hanno subìto una trasformazione incredibile nel giro di qualche mese, ed io sono sempre più convinta che il rapporto che si instaura tra la mente e i muscoli è fondamentale, così come è fondamentale il rapporto che deve esserci tra l’ istruttore e l’allievo. Io cerco sempre di trasmettere sicurezza negli atleti, è importante infondere fiducia in loro stessi e nelle loro capacità il resto viene col tempo.